Quarantena pappagalli
In questo articolo parlerò della quarantena, strumento indispensabile qualora si acquisti un nuovo pappagallo con l’intenzione di farlo entrare in contatto con altri pappagalli o anche solo con la volontà di metterlo nello stesso ambiente. Infatti i pappagalli, anche se a prima vista potrebbero sembrare sani (vedi articolo Scelta e acquisto pappagallo), potrebbero incubare una malattia o esserne portatori sani cioè non subire alcun effetto sul proprio corpo ma allo stesso tempo avere la possibilità di contagiare altri esemplari.
Altro aspetto che bisogna considerare è che molte volte i pappagalli camuffano bene il proprio stato fisico in modo da diminuire il rischio di essere predati o di venire esclusi dal proprio stormo se non addirittura feriti. Quando si mostrano realmente malati, significa che sono ad uno stadio già avanzato della malattia.
Come effettuare la quarantena
Una volta portato a casa il vostro pappagallo, aspettate a metterli insieme, appunto perché è necessario effettuare la quarantena. Munitevi di una gabbia (va bene anche di dimensioni non notevoli), tanto ci dovrà rimanere per soli 15-20 giorni. Ne approfitto per parlare della gabbia dove alloggerà il nuovo ospite. Una seconda gabbia di dimensioni contenute può servire in svariati casi, per esempio per veloci spostamenti o per portarli dal veterinario. Quindi una seconda gabbia non è assolutamente uno spreco di denaro, ma anzi è molto utile.
Altro aspetto da considerare riguarda la pulizia di mangiatoie, beverini e bagnetti. Ricordatevi che il nuovo pappagallo è in quarantena, quindi attenzione a non scambiare i vari oggetti delle due gabbie.
A questo punto l’ultimo aspetto da considerare per effettuare la quarantena è osservare il soggetto. Come già detto nell’articolo riguardante la scelta del pappagallo, bisogna osservare, osservare e ancora osservare. Assicuratevi che il piumaggio sia ordine, sia attivo, mangi con regolarità e che le feci siano consistenti.
Visita dal veterinario
Per accertarvi che non abbia alcun problema sanitario (ribadisco che la quarantena va comunque fatta), vi consiglio di fare una prima visita da un veterinario aviare (ecco la lista ). Eventualmente è possibile effettuare un’analisi delle feci per scongiurare la presenza di funghi, megabatteri, protozoi, uova di parassiti ed altri agenti patogeni.
E’ anche possibile effettuare tampone del gozzo per escludere la presenza di protozoi o di funghi, lieviti e batteri. Se proprio volete essere certi al 100% che non abbia alcun tipo di problema è possibile fare un prelievo di sangue per svolgere delle analisi generali (ematocrito, biochimico ed elettroforesi) e dei test specifici per escludere zonosi come la clamydiophila e malattie infettive, quali la malattia del becco e delle piume (PBFD Circovirus) ed il Polioma Virus. In ogni caso il veterinario saprà consigliarvi al meglio.
Questi esami non sono obbligatori prima di introdurre il pappagallo insieme agli altri (tra l’altro gli esami del sangue e i test specifici sono abbastanza costosi), ma sono solamente delle opportunità in più che avete a disposizione. Di sicuro una quarantena di 15-20 giorni è NECESSARIA per evitare spiacevoli inconvenienti.
Concludo dicendo che è possibile anche inserire subito il pappagallo e che non succeda niente. In genere è così, ma capita più di qualche volta che invece qualcosa vada storto e che per non aver aspettato i famosi 15-20 giorni, si spendano centinaia di euro in cure veterinarie assolutamente evitabili.
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